Dedicato ad un’amica

di Emilio Vittozzi

Francesco Guccini, nella delicata e struggente “Canzone per un’amica”, portata al successo dai “Nomadi”, fra l’altro, scrive “Lunga e dritta correva la strada / Non lo sapevi che c’era la morte / Quel giorno che ti aspettava / Quando la macchina è uscita di lato / E sopra un’altra è finita”.

Queste parole sembrano scritte per te, che te ne sei andata via in una notte di festa, per colpa di un “bastardo assassino” che si divertiva “a guidare come un pazzo nella notte”, nonostante la fitta nebbia (cit. Lucio Battisti, “Emozioni”).

Guccini scrive anche “Voglio però ricordarti com’eri / Pensare che ancora vivi / Voglio pensare che ancora mi ascolti / Che come allora sorridi”.

Il tuo sorriso, quello spontaneo, sincero, vero, coinvolgente, che mi facesti quando, in una piazza multicolore, densa di giovane vitalità, di voglia di difendere i diritti di tutti, nessuno escluso, mi chiedesti di scattarti una foto con una tua carissima conoscenza.

Tu in quella piazza ci stavi bene; eri a tuo agio…

Giovani e meno giovani si riunivano per la Pace, la non-violenza, i diritti della Comunità LGBTQ.

Eri lì per tutte le persone non eterosessuali, mentre tu lo eri: amante del tuo “lui” e dei cani…

Amavi il teatro, quello popolare, quello amatoriale, a cui aderivi con sincera partecipazione.

Amavi il verde, inteso come liberi spazi naturali, dove passeggiare ed “incontrarsi” con il proprio io…

Amavi lo studio, in particolar modo la psicologia…

Amavi la Vita nella sua interezza…

Ed eri amata dalla famiglia e dagli amici, dal tuo “lui” e dai tuoi cani!

Io posso solo assicurarti che al prossimo Pride a cui parteciperò, un semplice, sincero, sentito pensiero andrà a te; posso assicurarti che alla prossima passeggiata in una zona verde, io penserò a te; posso assicurarti che la prossima volta che vedrò dei cani correre in libertà, io penserò a te; posso assicurarti che la prossima volta che vedrò dei palloncini liberi nel cielo, io penserò a te.

Ti penserò sorridente e libera, in un parco chiamato Paradiso…

 

 

 

EMILIO VITTOZZI