Un ateo che si confronta con la Bibbia

indexUn ateo che si confronta con la Bibbia, non è la prima volta che Erri De Luca si confronta con il più sacro dei libri. Lo fa con un approccio storico, scovando un significato a dir poco diverso dell’antico testo. Come sempre incanta con le sue parole, con le sue ricerche, le sue interpretazioni laiche della Bibbia. In “Le Sante dello scandalo”, Giuntina Editore, € 8.50, ci parla di donne, di cinque donne: Tamàr di Cananea, Rahav di Gerico, Rut la Moabita, Bat Sheva/Betsabea e Miriam/Maria madre di Ieshu/Gesù. Sante e scandalo due cose in antitesi, a una prima lettura del titolo sembra una provocazione, ma non è così. Le protagoniste di questo bel libro dello scrittore che ho imparato ad amare grazie a Montevideo, sono cinque donne speciali, la cui vita è raccontata nel libro più letto al mondo. C’è un filo rosso che lega, che unisce, tutte figurano nell’albero genealogico di Cristo. “Pure il Messia è meticcio”, scrive De Luca. “È una lezione grandiosa, poco risaputa e poco ripetuta”. In effetti, alcune di queste donne non erano ebree, ma straniere. Cinque donne che hanno cambiato il mondo, trasgredendo le regole, le leggi, per questo le Sante dello scandalo. Tamar vuole diventare madre e si traveste da prostituta per tentare l’uomo che si è scelta. Rahav è invece una prostituta e tradisce i suoi connazionali per aiutare gli ebrei. Rut finisce a letto con un ricco vedovo per farsi sposare. E l’adultera Betsabea tradisce il marito con il re Davide, che lo fa uccidere. Quanto a Maria, resta incinta prima delle nozze e il figlio, come tutti sanno, non era dello sposo. Leggendo “Le sante dello scandalo” si può scoprire che maschilista è chi ha trascritto le sacre scritture non il Dio d’Israele. Erri De Luca da un’interpretazione all’aramaico diversa da solito, il Creatore che condanna Eva a “partorire con dolore” non intendeva dire esattamente questo, ma “partorirai con fatica” che è una cosa ben diversa. In questo libro ci sono donne straordinarie che si sono imposte con le loro diversità in un contesto maschile molto legale: con la loro disobbedienza alle leggi le hanno in realtà meglio applicate. Le leggi erano dettate dagli uomini ma la divinità sceglieva le donne, la generazione di un figlio era una supremazia della donna sull’uomo. Un libro che consiglio.

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