Odio l’estate, amo il pane con il pomodoro

Odio l’estate, amo il pane con il pomodoro. Detta così può sembrare che non ci sia coesione tra le due cose. I pomodori crescono d’estate, quella che odio appunto. Una sorta di anacoluto letterario, ma non sono Manzoni, proverò a spiegare quel che voglio dire.

Odio l’estate, il caldo appiccicoso, quello che ti fa sudare sette camicie, sette canottiere, sette magliette, insomma… ti fa sudare.

Odio quella sensazione di umidità sulla pelle.

Odio le docce continue, quelle che dopo nemmeno tre, quattro minuti al massimo, sei di nuovo sudato e pensi, talvolta dici: che cazzo, io mo’ l’aggio fatta…’sta sfaccimme ‘e doccia!

Odio tutto questo, odio anche il solo ricordo.

In compenso amo il pane con il pomodoro, il sale fino ma non troppo, l’origano che ti entra nelle narici e l’inconfondibile gusto delicato dell’olio extravergine d’oliva: un’orgia di sensualità!

Sì, sono combattuto, perché quando penso all’estate, mi viene in mente quel frutto rosso, quel frutto proibito, quel frutto di piacere, che mi fa impazzire!

Ode al pomodoro scriveva Pablo Neruda, ode al pomodoro nonostante l’odio per l’estate!

Amo il suo colore focoso, il suo sapore talvolta dolce, talvolta amaro e deciso.

Amo quel succo che bagna il mio pane cafone del giorno prima.

Il cibo ha sempre a che fare con il sesso: è un nesso inscindibile. L’erotismo oltre alla camera da letto ha a che fare con la cucina. Il pane con il pomodoro pur essendo un piatto semplice, è allo stesso tempo una pietanza peccaminosa proprio perché semplifica il peccato rendendolo accessibile a tutti.

Un peccato alla portata di mano e allora perché non provare, perché non farsi trascinare in questo turbine di piacere a buon mercato.

Basta poco, prendete un pezzo di pane, quello del giorno prima, tagliatelo a fette, non molto spesse, non molto sottili: ‘na via ‘e mieze!

Spaccate un pomodoro, che sia San Marzano, sorrentino, tondo a ciliegina, poco importa. Se vi piace, mettetene anche due, tre pomi d’oro: Melius abundare quam deficere!

Tagliatelo, schiacciatelo su quel pane non molto duro. Poi ponete con leggiadria un filo d’olio, quello extravergine d’oliva, appoggiate il pomodoro.

Aggiungete un pizzico di sale. Vi consiglio di prendere il sale grosso, di metterlo nel macinino del pepe e tritarlo sul frutto della passione.

Un pizzico di origano che esalta i sapori e rende ancor più frizzante quell’amplesso di colori, sapidità, odori, gusti, è la morte sua!

Un altro giro d’olio non fa mai male!

Quel contrasto tra il duro della crosta della fetta di pane e la mollica bagnata dal succo e dall’olio, vi farà vedere le stelle. Lo preferisco senza il tetto, ma per chi ama fare le cose eccessive, un’altra fetta di pane, sopra quel ben di Dio, non fa male, anzi!

Buon appetito e speriamo che questo caldo passi presto.

Ricetta immorale:

 una fetta o due di pane

sale fino ma non troppo q.b.

origano q.b.

olio extravergine d’oliva

tanta fantasia

 

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5 Commenti

  1. Amo l’estate e anche il pane e pomoforo!!!! sensualissimo nella tua descrizione!!!! un piacere immenso come la luce gli odori e i sapori dell’estate!

  2. * Concordo in tutto e per tutto ciò che hai scritto concernente il pane e il pomodoro, assolutamente non per quanto riguarda l’Estate!
    Ma pensa all’Inverno: freddo, vento, pioggia, raffreddori, tosse, febbre, giornate uggiose, luminosità breve, voglia di scappare al caldo, rientrare a casa…
    Considera l’Estate: caldo, niente vento, niente malanni vari, giornate luminose fino a tardi, voglia di qualcosa di fresco, sul balcone di casa propria o al bar con giardino…
    Io, in più, collego i pomodori con lo sfruttamento degli extracomunitari, costretti dalla fame a raccoglierli sotto un sole cocente!

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