“Ho scelto di stare davanti alla porta

di Emilio Vittozzi

Il giovane con la barba davanti a Sandro Mazzola sono io: lo stavo intervistando per  “Nero & Azzurro” (la voce dell’Inter Club Napoli), di cui facevo parte della Redazione con Ciro Nicastro, Fabio e Marco Cristiano, Francesco e Luigi De Matteis.
Da allora tanti e tanti anni son trascorsi ed in libreria è acquistabile questo quinto libro del “Baffo” Inter-Nazionale, dopo “La mia vita è il calcio”, “Sandro Mazzola vi insegna il calcio”, “La prima fetta di torta”, “1930-1990 I Mondiali di Calcio”, scritto con il giornalista e conduttore televisivo Marco Civoli, storica voce della vittoria dell’Italia ai Mondiali di Germania 2006.
In questo libro di ben 279 pagine, Mazzola divide i suoi ricordi in ben 7 capitoli, “La vocazione del calcio”, “Destino Nerazzurro”, “La Grande Inter”, “La maglia azzurra”, “Da giocatore a dirigente”, “Campioni nonostante”, più un Epilogo e un’Appendice.
La sua vita non è stato un percorso sul velluto…
Perché nel calcio non basta un cognome importante per spianarti la strada: semmai è un fardello, un continuo confronto, un dito perennemente puntato addosso pronto a sottolineare le inadeguatezze.
Così è stato per il fratello minore, Ferruccio, assolutamente non all’altezza né di papà Valentino, né del fratello Sandro…
Con quel cognome pesante da portare e da gestire, almeno fino ad una notte viennese nel maggio del 1964, quando comprese, con ben due reti e una coppa alzata al cielo, di essere finalmente Sandro Mazzola e non più solo Sandrino figlio di Valentino.
“Sandrino” Mazzola ripercorre la sua vita, da quella sportiva a quella privata, raccontando in maniera struggente le origini del suo innegabile mito: oltre che a raccontare in maniera esplicita e sincera le vittorie, si concentra anche sull’aspetto delle relazioni interpersonali tra i giocatori, in mezzo ai cambiamenti che implementavano l’evoluzione del Calcio.
Dalla grande amicizia con il compianto Giacinto Facchetti alla rivalità con il milanista Gianni Rivera sino alle conoscenze con grandi come Peppino Meazza, Ronaldo (il Fenomeno) e molti altri.
Con l’Inter vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, divenne Capocannoniere nel campionato 1964/1965, giocò in Serie A 417 gare segnando 116 gol.
Nel 1967 la Fifa lo onorò della convocazione nella selezione del Resto del Mondo nella partita giocata contro la Spagna per festeggiare i 65 anni di Ricardo Zamora: il Resto del Mondo, in cui figuravano Gianni Rivera e Mario Corso, vinse per 3 a 0 e Mazzola segnò una rete.
Nel 1971 arrivò al secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro, dietro l’olandese Johan Cruijff.
Come avrei potuto non leggere quest’opera io che sono orgogliosamente Interista da sempre, caparbiamente “Mazzoliano”?

 

SANDRO MAZZOLA

– con Marco Civoli –
“Ho scelto di stare davanti alla porta”
Lumina

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