Tre morti in un giorno… uno per sbaglio stava spazzando davanti al suo bar!

Fino a quando si ammazzano tra di loro ‘o fatte nun è o mio. Poi succede che sbagliano ad ammazzare e ci accorgiamo che il fatto è anche nostro. Non il fato il fatto! Il fatto che avvelena la nostra terra che non la fa respirare! Questo fatto, l’ennesimo è accaduto a Casoria, alle porte del capoluogo. Nel centro della città, di fronte al santuario di san Mauro il protettore della città che è con Napoli un tutt’uno.  Erano le otto del mattino, centro storico di una città devastata dal cemento. Uno scooter con a bordo due sicari, sta’ inseguendo un’automobile, una Ford Ka. A dirlo è la ricostruzione della compagnia dei caarabinieri di Casoria. Ta ta ta sono spari. Spari forse contro il vero obiettivo. Un obiettivo, un uomo forse, due forse a bordo di quell’auto. Tre – quattro proiettili esplosi uno, vagante. Un colpo che vaga e che colpisce Andrea Nollino, 42 anni. Aveva appena aperto il bar di cui è uno dei titolari, in Largo San Mauro. Stava spazzando, quando è stato colpito a morte.  Nella notte a Miano, alla periferia nord, freddato per uno sgarro Marco Riccio, un ragazzo di 18 anni già noto alle forze dell’ordine mentre, nella tarda serata, di fronte all’ospedale di Ponticelli lasciato il corpo senza vita del ventunenne Giuseppe Sannino. Era tempo che non c’erano tre morti in città nello stesso giorno. Era tempo che non si sparava  così. Era tempo …  quel tempo è già passato. Quanto tempo durerà la nostra indignazione? Quanto tempo prima di tornare a dire fino a quando si ammazzano tra di loro il fatto non è mio? Quanto tempo? Fino al prossimo morto innocente che primo o poi arriverà, è da tempo che è così, da troppo tempo!

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