Per preparare la pace prepara la zeppola

Quando la notte tieni la guerra in testa, quella che la vita ti riserva ogni giorno, quella che al buio torna sotto forma d’insonnia, c’è solo una cosa da fare, almeno per me.
Cosa? Preparare l’esercito.
Armato di acqua, farina, uova e del generale burro che aveva bisogno di un pizzico di sale, mi sono messo a fare le grandi manovre con l’aiuto del sacco ‘a poche. Sì, sì come lo chiamate voi? ‘o cuoppe, e pure io, ma volevo darmi un tono.
Non contento ho chiesto aiuto al latte, ad una scorza di limone, allo zucchero che non deve mancare e alle uova che non si tirano mai indietro. Dimenticavo alla Vaniglia di Bourbon che non so neanche dove si trova, ma si che fa tanta scena menzionarla. L’ho comprata in uno stucchietto sotto casa, la tengo da Natale è servita per i panettoni è servirà per le colombe
Mancavano le amarene, c’è moria di amarene in casa Scala, da sempre. Per tradizione usiamo da tempo immemore altro.
Cosa? Un momento che ve lo spiego.
Quest’anno proprio per rispettare la tradizione bisecolare, mammà le zeppole le ha sempre fatte così, tenevo in casa la preziosa confettura di ciliegie di Bracigliano che, oltre ad essere buonissima, è regalo del Comandante Andrea De Simone e della Brigantessa Dani Past , sa il fatto suo e…
Ecco il mio esercito, l’unico che adoro insieme ai suoi simili.
Bello. Eretto. Orgoglioso e pronto a portare un po’ di dolcezza alla mia famiglia.
Buon San Giuseppe e buona festa del papà a tutti, anche a quelli che tengono una guerra in testa diversa dalla mia.

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