Non oso immaginare.

Non oso immaginare cosa potrebbe accadere dalle nostre parti. In questo  sud , in questa Campania che fa acqua da tutte le parti. Pochi giorni fa è accaduto a Cercola. Lo scorso anno ad Atrani, per non parlare di Quindici, Sarno, Siano, Pozzano (Castellammare) potrei continuare ma … a che serve fare l’elenco. Genova siamo noi. La tragedia di Genova siamo noi, è il nostro paese. È l’Italia dalle Alpi a Messina, dove si è messo davanti a tutto e a tutti il cemento. Abbiamo cementificato senza se e senza ma questo paese in nome del progresso. Il cemento porta ricchezza, muove l’economia mi dicevano quando provai a bloccare il piano caso poi … il nuovo consiglio ha fatto l’ennesimo regalo alla nostra  terra! Si potrà costruire anche sul Vulcano in nome della modernità! Ci hanno etichettato come i radicali, quelli del no. Ed oggi? Dopo questi disastri annunciati si dirà che abbiamo portato sfortuna, vero? Siamo seri. Rimettiamo il paesaggio, il territorio, in grado di poter respirare. Due condoni negli ultimi 15 anni ed un altro in costruzione.  Non si può continuare su questa strada! Serve programmazione e non improvvisazione! Sono anni che stiamo qui a contare le vittime, a denunciare carenze e ad invocare giustizia ambientale. Non oso immaginare ciò che potrebbe accadere se la nostra provincia, la nostra regione venisse colpita da un nubifragio come quello che la Liguria ha subito in queste ore. Basta. Basta con i condoni, con i piani casa che parlano solo ed esclusivamente di deregulation e cemento. Servono regole, regole che devono essere rispettate. Abbiamo commesso fin troppi errori, è giunto il momento di mettere un punto, di voltare seriamente pagina. Chi governa deve pensare non al consenso ma al paese, deve guardare avanti, non al domani ma al dopodomani. Siamo riusciti a costruire finanche sul Vesuvio e non parlo delle costruzioni abusive! Metà dei comuni italiani non è in regola con le norme ambientali, l’altra metà presenta carenze infrastrutturali. Investire nella cura del territorio invece che in assurdi megaprogetti  sarebbe più logico, conveniente ed equilibrato, dal punto di vista economico. Non sprechiamo gli ultimi fondi Por caro presidente Caldoro. Utilizziamoli per un grande progetto di manutenzione degli alvei e per la messa in sicurezza della nostra terra. Questa è la grande opera di cui ha bisogno la Campania.

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