Napoli siamo Noi

Gran bella trasferta quella milanese. Bella, piena, ricca d’incontri ed appuntamenti, torno a casa “riempito”, carico,  sazio e vi assicuro non sono i conchiglioni e le melanzane imbottite che Lucia mi ha cucinato! Porto a casa un bel po’ di cose, non materiali s’intende! Gonfio, in ogni senso.  È questa la riflessione che mi vien da fare dopo una due giorni d’incontri e presentazioni. Prima la partecipazione alla trasmissione radiofonica MiNa (Milano Napoli) su Radio Popolare con il Magistrato Raffaele Cantone. Poi c’è stata  la presentazione di “Sudditi. Racconti dal profondo sud” presso la Libreria “MDD Bookshop” in via Ascanio Sforza sui navigli in una libreria-teatro-centro culturale e chi più ne ha più ne metta. La cosa bella è che ho rincontrato dopo quasi venti anni la mia amica Daniela Pistillo “emigrante” stabiese con la quale ho condiviso il percorso nella FGCI. L’avevo lasciata in America e l’ho trovata a Milano! Ed infine il momento di “Disonorevoli Politica e Camorra: matrimonio all’italiana” alla Libreria Les Mots – Via Carmagnola, Associazione culturale Punto Rosso. ”LE MAFIE E LA POLITICA L’eterna questione della anomalia italiana dall’Unità a oggi” questo è stato il tema della bella serata coordinata dalla brava Lucia Sorrentino con interventi significativi di Basilio Rizzo, presidente consiglio comunale di Milano e del mio amico e compagno Marco Fumagalli, figura storica della sinistra milanese ed italiana. Due giorni belli intensi, immersi in una Milano che ha voglia di cambiare. In una Milano non da bere, ma affogata dalla normalità. Basilio nel suo intervento ha sottolineato la diversità dei rapporti tra la politica e la criminalità tra le due realtà a dir poco antitetiche. Soffermandosi sul fatto che le storie descritte in Disonorevoli sembrano storie uscite da un romanzo criminale e non da un saggio.   Se dovessi utilizzare, parafrasando il titolo di un bel libro di Giorgio Bocca, Napoli siamo noi, una sola frase per descrivere questo viaggio, dovrei affermare senza ombra di dubbio:”Milano non siamo noi”. Non è la prima volta che visito per incontri, per lavoro, la città della Madunina, e non è la prima volta che mi pongo il problema del perché… si perché la mia non è una città normale. Normale nelle piccole cose nei piccoli gesti. Lucia mi ha fatto conoscere delle persone semplici che fanno semplicemente il proprio lavoro. Dei cittadini che fanno i cittadini. Basilio Rizzo figura storica della sinistra milanese, presidente del consiglio comunale di Milano che è arrivato alla presentazione in metrò giusto in tempo prima dello sciopero che ha paralizzato Milano, poi è dovuto scappare prima perché c’era il consiglio comunale e sempre con quei pochi mezzi pubblici nonostante lo sciopero. Una città che si paralizza e che sembra sconvolta per uno sciopero dei mezzi pubblici. Ingenui ho pensato, poi ho riflettuto ed ho detto povero me, poveri noi. Sono andato anche nella sede degli uffici della presidenza del consiglio comunale al terzo piano nel lato destro della Galleria V. Emanuele in Piazza Duomo. Quanta sobrietà una piccola stanzetta dove il presidente del consiglio della città più grande d’Italia lavorava con due suoi collaboratori. Un altro mondo! Poi ho conosciuto Giorgio ed i ragazzi della libreria Les Mots ho partecipato ad un loro incontro, una lezione di letteratura moderna. Si parlava di Primo Levi, si analizzava il bel libro “Se questo è un Uomo”. Vi invito a scaricare i file che troverete sul sito Puntorosso.it sulle iniziative di quest’associazione, li troverete di sicuro interessanti. Una piccola libreria dove oltre a presentare il mio modesto lavoro, c’era un calendario di incontri di tutto rispetto: dopo di me Umberto Eco, due giorni prima Giorgio Galli. Due grandi scrittori in una piccola libreria lontano dai riflettori. Quello che mi ha stupito è vedere una città normale dove è possibile alle due di notte viaggiare in tram, dove l’auto è un optional, dove un presidente del consiglio lavora in una piccola stanzetta con i suoi collaboratori, dove due monumenti della letteratura italiana presentano un libro in una piccola libreria, dove nonostante lo sciopero c’era un traffico ordinato, insomma mi ha colpito vedere una città normale. Non è la solita storia: l’erba del vicino è sempre più bella. Non è il solito antimeridionalismo, sono meridionale e me ne vanto. Direte ma il paragone non regge, noi abbiamo più problemi. Questo è vero, verissimo ma ritengo anche che bisogna smetterla con il voler trovare sempre giustificazioni. Bisogna smetterla con il dare sempre la colpa a qualcun altro, oggi alla politica, domani allo stato, dopodomani alla camorra. Napoli siamo noi, ci sono tutte le cose, i problemi elencati pocanzi, ma ci siamo anche noi che non abbiamo la voglia di diventare cittadini e prima di attaccare e criticare dovremmo provare a non adeguarci e a crogiolare nel “nonsipuotismo”.

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3 Commenti

  1. Grazie Tonino per la tua bella riflessione ma grazie anche perchè sei stato un bell’esempio di una Napoli diversa da quella che ci fanno vedere spesso in Tv. Hai saputo con il tuo libro ma, soprattutto con il tuo modo semplice e diretto di spiegare la complessità della nostra città, e non ultimo con la tua simpatia, comquistare la platea milanese. Ma non ti crogiolare sugli allori: la prossima sfida è Berlino!

  2. ciao TONINO posso leggere di te grazie a Lucia, devo dirti che apprezzo molto la tua riflessione,purtoppo non ho ancora letto il tuo libro. Sai tu sei una persona che ha portato tante speranze nelle diverse istituzioni, oggi dobbiamo tutti riflettere, forse facendo un pò di autocritica, e pensando a dove si è smarrito il pensiero collettivo. Tu sai molto meglio di me che il sud nel suo insieme e la campania in modo particolare, vivono momenti drammatici, e ne vivranno dei pessimi. Io sono convinto che ho si elabora un nuovo e fecondo pensiero meridionalista,ho siamo fo……………..ec.ec….. i giovani devono pensare da giovani. p.s. quarda castellammare, e gragnano. sai Andrea Lig. che scelta ha fatto??????????????????????’ ciao

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