I Consorzi di Bonifica continuano nella loro truffa ai danni dello stato


I Consorzi di Bonifica continuano nella loro truffa ai danni dello stato. Non usa mezze parole Tonino Scala per commentare il comportamento di questi enti.

“Con L. R. 25 febbraio 2003, n. 4 (pubblicata sul BURC n, 11 del 10.3.2003, pp. 1-23), – ricorda Scala- ispirata al giusto principio di garantire ai Consorzi un contributo regionale. Ill suddetto Consorzio, a differenza degli altri, inducendo in errore gli uffici della Regione, nascondeva che la competenza oriiginaria  sulle “reti irrigue e di scolo” (art. 2) era limitata alla zona degli Orti di Schito, ed a una fascia di rispetto di 100 metri che lambiva il fiume Sarno fino alla foce di Rovigliano, risparmiando la zona degli Orti di Schito, Siccome tali interventi che riguardano C.mare di Stabia ed il suo hinterland, sono stati affidati dalla Regione alla GORI nell’ambito dell’ATO 3 (e peraltro mal eseguiti come documentato dalla stampa locale e da numerose associazioni), tanto che si paga un alto canone di depurazione, il Consorzio si è dimenticato che nella citata legge, art. 13 – comma 3 – si precisa che per quanto attiene al canone di depurazione “gli utenti tenuti all’obbligo di pagamento della tariffa… sono esentati dal pagamento dei tributi di bonifica”  e che al comma 8 dell’art. 13 si precisa “tale esenzione di cui al comma 3… decorre dal gennaio 2002“.     Dato che è del tutto evidente che solo la valorizzazione della risorsa mare, con un disinquinamento effettivo e totale, potrà costituire un volano per il rilancio della fascia costiera,  e che le somme indebitamente percepite dal Consorzio, riguardanti tanti Comuni, costituiscono un aggravio pesante per il Bilancio regionale ci impegniamo a riportare al centro della discussione politica regionale questa truffa aggravata e continuata specialmente nei comuni confluiti nell’ATO 3. Sinistra al Lavoro dice basta e si impegna ad essere accanto ai cittadini per porre fine a questa vicenda”

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