Ed é subito sera – la recensione

Di Pierluigi Fiorenza

La feroce ascesa di baby boss sanguinari. Il racconto tagliente di una Napoli indifesa, in balia di spietati criminali. Il disprezzo nei confronti di chi vive onestamente ma soprattutto il forte senso di precarietà esistenziale. E che senso ha vivere, al tempo di una faida camorristica, se dobbiamo temere la nostra stessa ombra, evitare determinati luoghi e sperare che non ci succeda niente?

“Ed è subito sera”, romanzo noir di Tonino Scala, è un atto di accusa nei confronti di coloro che hanno smesso di combattere e accettano supinamente il sacco della città da parte dei nuovi lanzichenecchi.

È l’acceso invito a cambiare mentalità, anzi il libro è un ultimatum a riappropriarci dei quartieri, in mano all’antistato, e a difendere la nostra dignità calpestata.

Con volontà titanica, l’autore vuole smontare il luogo comune che, quando un innocente cade sotto i proiettili della camorra, si è trovato fatalisticamente nel posto sbagliato al momento sbagliato.

“Non è il ragazzo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, in compagnia della persona sbagliata. No, è il ragazzo giusto, e quando si vive, si lavora, si ama, vuol dire che si è nel posto giusto. Nel posto giusto, in un momento giusto per un ragazzo giusto. Sono loro quelli sbagliati, noi siamo nel posto giusto. Noi dobbiamo restare, nonostante tutto. Sono loro che devono andar via. Loro sono morti che camminano, perché hanno un destino già segnato. Il coraggio è restare e non aver paura”.

Il romanzo è dedicato a Dario Scherillo, vittima innocente della camorra, ucciso per sbaglio a Secondigliano ad appena 26 anni nella faida per il controllo del mercato della droga tra il clan Di Lauro e un gruppo di fuoriusciti.

La storia dell’uccisione, avvenuta perché il ragazzo guidava una moto simile al camorrista da eliminare, ha ispirato “Ed è subito sera” dove i fatti che Tonino Scala narra sono immaginari mentre è autentica la realtà sciale che li ha prodotti.

E a dire che i protagonisti della faida sono ragazzini non sempre maggiorenni e per questo vengono chiamati “meccusi”, cioè mocciosi, bambini che sebbene non sappiano soffiarsi il naso sono già diventati spietati camorristi.

Eppure sotto quella scorza di duri si nascondono dei ragazzi che poco hanno avuto dalla vita e che su un campo di calcetto, giocando insieme agli altri, non sono necessariamente da etichettare come indesiderati ma come giovani da recuperare.

Però chi lo fa? Chi offre loro un lavoro? Chi gli dà un’opportunità?

Buoni e cattivi si mischiano finendo col mettere sotto assedio un’intera comunità.

Da una parte troviamo i piccoli malavitosi, guidati da ‘O Meccuse, e dall’altra bravi ragazzi come Giorgio, Dario e le loro fidanzatine con mille sogni da realizzare: dall’autoscuola da aprire alla laurea da conseguire, dalla dichiarazione da fare alla propria innamorata ai genitori preoccupati. E sulla sfondo una Napoli rosso sangue che macchia anche il suo hinterland.

Ecco perché il giudice Rosario, padre di uno dei giovani protagonisti del romanzo, non vuole che il figlio frequenti gli amici che vivono nel quartiere in cui è scoppiata la faida camorristica.

Tenta quasi di segregare il figlio in casa, di isolarlo per preservarlo. Perché sa che una pallottola potrebbe colpirlo per errore.

Di fronte a questo umanissimo atteggiamento di paura e prevenzione, verrebbe voglia di dire alla Primo Levi “Se questo è un uomo”.

Ma che città, che futuro stiamo consegnando ai nostri ragazzi?

Possiamo tenerli in gabbia per evitare pallottole volanti, come è successo anche qui da noi all’epoca della faida D’Alessandro – Imparato o come continua a capitare in tanti quartieri a rischio di Napoli e provincia, e privari i ragazzi della libertà e dei loro stessi sogni?

Ma non era, poi alla Goya, quel sonno a generare i mostri della ragione?

Insomma rischiamo di infilarci in un tunnel dove non si vede una via d’uscita.

(leggere pag. 18-19)

 

Lo scenario urbano, tratteggiato nel libro di Tonino, è di estremo degrado. Non c’è la Napoli turistica coi suoi magnifici monumenti e con le sue bellezze paesaggistiche.

Al suo posto cemento, devianza, delinquenza, munnezza, sporcizia. Ma anche in un contesto così degradato ci sono delle autentiche perle di operosità e bontà.

O forse sarebbe più giusto dire che ci sono tanti uomini e donne che ogni mattina fanno il loro dovere, andando a lavorare onestamente. Purtroppo una esigua ma rumorosa minoranza ha la forza di ribaltare il tavolo e di far credere all’opinione pubblica, con la complicità di una pessima stampa, che le mele marce sono la maggioranza.

E il tempo è un altro elemento del romanzo che, inevitabilmente, rimanda alla poesia di Salvatore Quasimodo da cui Tonino prende il titolo.

“Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”.

E quel senso dell’incomunicabilità, ancora oggi, è alla base del fallimento di alcuni contesti umani, aggravato dallo scorrere inesorabile del tempo.

Col suo ultimo romanzo, pubblicato da Il Quaderno edizioni, Tonino Scala dà vita a una galleria di personaggi terribili in grado di pilotare appalti, modificare il tessuto sociale della Campania e intimorire la stessa politica, costringendola a scendere a patti con la camorra.

Sembra una galleria dell’orrore popolata da personaggi sanguinari, di dubbia moralità, pronti a imbracciare le armi pur di ottenere quel che vogliono, sfruttando il nostro silenzio o l’omertà di chi finge di non sapere e non vedere.

E allora chi ha generato questi mostri? Certamente non sono nati da soli e la colpa non va data esclusivamente alla pessima politica o a un’economia malata…

Il romanzo di Tonino inizia e finisce nello stesso punto, attraverso un ragionamento serrato sui versi di Salvatore Quasimodo, cioè sta a noi spezzare il circolo vizioso della malavita e ripartire tutti insieme, come una vera e propria comunità interessandoci del bene reciproco, spezzando la paura e le catene dell’egoismo che chiudono la porta in faccia agli altri pensando così di essere al sicuro.

Tonino Scala, Ed è subito sera.

 

 

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