Dal mio balcone vedo il mondo in mutande…

Dal mio balcone vedo il mondo in mutande che mangia. Le pizze arrivano a domicilio calde e profumate. Quest’anno va per la maggiore “la primavera”: pomodorino fresco, prosciutto crudo, rucola e scaglie di parmigiano. Il balcone è cucina, camera da letto, salone. D’estate si popola, è piccolo…meno male che c’è! Il primo caldo non si scorda mai, quest’anno poi è stato annunciato come l’evento più caldo del secolo. Pensare che lo scorso anno il tg aveva detto la stessa cosa. Estate calda, Inverno freddo e chi lo ha detto? Sempre la tv ed è vangelo. Ritornano le canottiere bianche aderenti quelle che portava mio nonno, porta mio padre. Non riesco a metterle, eppure sono ancora alla moda, forse lo saranno sempre, ma non le amo, mi fanno sudare, sono troppo aderenti. Il vino con la percoca è in bella mostra su quei tavolini di plastica che sembrano tutti uguali, di fatto lo sono. Fa caldo, si suda. Le tv dalle cucine che danno sui balconi trasmettono la finale di un Sudamerica calcistico che parla napoletano: Higuain, Vargas e ancora il Pocho Lavezzi che non ha lasciato ancora i cuori di una Partenope che sogna. I bambini giocano, due fidanzati si baciano su un motorino. La madre della ragazza è sul balcone fa finta di niente, ma controlla. Vede fin dove vuole arrivare lui, non si è accorta che è lei che ha in mano il gioco. Forse lo ha capito, ed è per questo che torna in casa. Torno dentro ankio, lascio che la luna, bugiarda come sempre, faccia il resto.

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