Chiudere una tratta ferroviaria è da folli!

“In tutta Europa si incentiva il trasporto pubblico, si costruiscono tratte ferroviarie, dalle nostre parti si dismettono. Un atto di miopia politica che non ha precedenti”. È il commento di Tonino Scala responsabile enti locali di Sel Napoli, già consigliere regionale che in più di  un question time aveva ricevuto rassicurazioni sul futuro della tratta Castellammare Torre Centrale. ”Cancellare quasi 170 anni di storia la dice lunga sulla lungimiranza politica di chi ritiene una infrastruttura come quella in questione, una ferita nel cuore della città. Vero è poco utilizzata, nessuno mette in discussione questo ma pensare di eliminarla significa non riaprirla più ma. Bisogna lavorare per ammodernarla incentivando l’uso del trasporto pubblico. La tratta Torre-Castellammare-Gragnano è, per chi non l’avesse capito ancora, una vera e propria  metropolitana. Servirebbe, con i dovuti accorgimenti, una parte importante della città, oramai ingolfata dalle auto. Se poi si pensa alle altre fermate della circumvesuviana potremmo essere l’unico paese al di sotto dei 100.000 abitanti ad avere una metropolitana. Il futuro per Stabia è quello di incentivare ancor più l’uso dell’auto? Una ipotesi del genere sarebbe una iattura per la città delle acqua già abbastanza congestionata dall’uso del trasporto privato. La pista ciclabile? Perché non farla su via Alcide de Gasperi così come previsto dal progetto di riqualificazione di quell’area approvata dalla vecchia amministrazione? Dimenticavo bisogno cancellare tutto il pregresso altrimenti non “si è il nuovo che avanza”! Questa miopia farà perdere di vista questa città portandola nel più profondo abisso. Esistono progetti che meriterebbero in un paese normale una sorta di continuità amministrativa esempio il tram leggero che eviterebbe i passaggi a livello o un progetto ancor più banale treni più piccoli e sistemi innovativi e più efficienti per uso passaggi a livello. Nel mondo, nei paesi avanzati e non, si studiano i modi per incentivare il mezzo pubblico. A Stabia si propone di chiudere una tratta ferroviaria: un gesto folle. Una linea che andrebbe incentivata nelle corse ed andrebbe potenziata nelle fermate. La sfida è quella di provare a ridurre le auto e potenziare il trasporto su ferro e su gomma. Bisogna lavorare per creare un sistema più efficiente e moderno per la gestione della stessa. Sistema che andrebbe integrato ad un servizio pubblico complessivo più moderno. La battaglia comune dovrebbe essere quella di lavorare, al di là delle differenze politiche che pur ci sono, per raggiungere questo obiettivo. Rendere quel servizio più efficiente, con più corse, con più fermate, con mezzi, lasciatemi dire così, più leggeri, di meno impatto e più funzionali, insomma una linea moderna che possa essere una ricchezza e non un disagio. La linea di cui si chiede la soppressione forse è antieconomica? Forse si ma non si può capovolgere causa ed effetto. L’utenza è scarsa? Lo è perché non è stata mai resa efficiente e competitiva. Se i passaggi a livello fossero come quelli della Vesuviana, i tempi di attesa si dimezzerebbero. Se non si fosse incoraggiato negli anni il trasporto su gomma privato, quella tratta oggi servirebbe tanto a molti studenti e lavoratori. Se gli orari fossero stati competitivi con quelli della Vesuviana, allora avremmo un’alternativa in più e non viaggeremmo nei vagoni zeppi e sovraffollati della Vesuviana. E proprio nei giorni di crisi maggiore della Vesuviana, “lo Stato” ha soccorso parecchi utenti. E poi scusate la battuta avete deciso che in quell’ area bisogna costruire altre case, quindi altri cittadine, gente in carne ed ossa: li volete far venire nel centro cittadino tutti con la macchina? Non mi sembra il caso. Lavoriamo per potenziarla, ammodernarla, renderla competitiva, non per sopprimerla”.

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