CHE DIFFERENZA…

Domenica 23 agosto 2015 – ore 7,12 – Piazza Olivella a Napoli – mi accingo ad uscire dalla Stazione di Montesanto della Linea 2 per raggiungere la Stazione di Montesanto dell’ex Sepsa ed iniziare il mio turno di lavoro. Esco e mi imbatto in una marea umana “total-withe”. Rimango senza parole… Chi sono? Che è successo? Lentamente cammino fra queste persone: sono giovani e giovanissimi di colore, tutti vestiti di bianco. Mi domando se è in corso un funerale di qualche bambino o una manifestazione spirituale di qualsiasi genere. Le Guardie Giurate della stazione mi dicono: “Emì, sono dell’Isola di Capoverde. Ogni sabato sera si riuniscono in un locale che si trova da queste parti, mangiano, ballano, parlano, ridono, fumano, bevono… Poi, alle 7 circa della domenica sono alla ricerca di bar e di toilette. Come vengono, vanno via, ognuno per la sua strada. Quel che mi lascia attonito è l’assoluta mancanza di rumore. Sono silenziosi, forse stanchi, qualcuno ha le idee annebbiate anche dall’alcool e dal fumo… E mi viene in mente la marea umana che ha seguito il feretro di Vittorio Casamonica a Roma. I mass media hanno parlato di oltre mille persone, con tanto di carro funebre trainato da sei cavalli neri (lo stesso adoperato per le esequie del grande Totò!), preceduto da una banda musicale, seguito da SUV, sovrastato da un elicottero che ha lanciato petali di rose rosse… Tutto questo all’insaputa di Sindaco, Amministrazione Comunale, Prefettura, Questura, Magistratura, Chiesa, Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri… “Ma mi facciano il piacere!”, direbbe appunto Totò.Mentre la piazza occupata dai Capoverdiani pullula di gioventù, allegra, gioviale, coinvolgente, per niente violenta. Sono nato a Napoli ma fra le due piazze preferisco, e di gran lunga, quella degli extracomunitari! A me il mescolamento delle culture e razze non fa paura. Fa paura l’occupazione di istituzioni nazionali, regionali e comunali da parte della malavita organizzata. E l’assenza dello Stato, a qualunque livello.
Emilio Vittozzi
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