di Tonino Scala
Castellammare, leggo questa mattina sulla stampa locale, è la maglia nera per la distribuzione dei buoni spesa. Il Sindaco nei giorni scorsi ha criticato fortemente il governo per l’esiguo contributo ricevuto dal governo. Bene, male non lo so lo vedremo strada facendo. Una volta arrivati però, pochi o troppi che siano, andava fatto ad horas un provvedimento. Sono trascorsi sette giorni e sembrerebbe che l’atto che il primo cittadino ha preparato, un atto di indirizzo al dirigente per i buoni spesa del fondo di solidarietà, sia stato inviato alla commissione consiliare competente che oggi dovrebbe riunirsi. Rischiamo di perdere altri sette giorni… Ma era proprio necessario?
Da giorni ho chiesto una conferenza dei capigruppo anche on line per avere informazioni.
Pensavo che fosse tutto già fatto e invece…
La mentalità burocratica dei nostri comuni, nella loro piccola complessità, è recalcitrante alla semplificazione delle procedure, se i problemi non ci sono ce li dobbiamo creare, neanche in tempi di emergenza assoluta. L’ordinanza 658 del Responsabile della Protezione Civile, quella per capirci che disciplina l’utilizzo dei 400 milioni x i buoni spesa, 553 milioni per Castellammare, è di una linearità, di una semplicità unica. Il provvedimento dice con grande chiarezza che è accantonato il codice dei contratti, le variazioni di bilancio di competenza della Giunta, serve solo un rapido provvedimento dei servizi sociali per riconoscere il buono spesa a chi fa la domanda con autocertificazione di essere in difficoltà a causa del ” covid 19″. Tutto sembra lineare vero?
E invece no! Sappiamo chiedere alla Regione, alla Città Metropolitana, al Governo centrale di semplificare i procedimenti amministrativi, di ridurre la burocrazia, ma poi ,quando per una volta, ascoltano le istanze che vengono dal territorio, dai comuni, le complicazioni burocratiche ce le inventiamo noi.
Sindaco fai presto. Facimme ampresse, la gente non può mangiare!
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