Addio compagno Ciro, ti ho voluto bene

Anche nel paradiso dei comunisti sta per arrivare il Natale.
Peppe Bruno, l’ultimo arrivato, si è già ambientato e bene. Non poteva essere altrimenti. Il buongiorno si vide già dal primo mattino. Ad accoglierlo il politburo della Stalingrado del sud al gran completo: Saul, Massetiello, Circiello, Peppe Valestra, Biagio Galizia, Ida, ‘o prufussore Marturiello, Paolo D’arco con il ciclostile e Luigi D’Auria in prima fila. In lontananza con il sorriso sulle labbra, Rosa, Nannina, Fonzo, Emilio d’Auria, Peppe ‘o Cuppine e Giuvanno ‘o Lampone.
Bastarono poche ore di permanenza per iniziare ad “inciarmare” una riunione. Ordine del giorno: il brindisi di fine anno.
“Ma prima viene il Natale” disse Peppe Bruno.
“I comunisti non lo festeggiano” la risposta del laico Luigi D’Auria.
“Sì, ma il Natale è una festa non solo per i credenti, è la festa del popolo” l’intervento saggio di Saul.
“Se organizzate la festa per il Natale, io faccio una occupazione permanente e un picchetto” Luigi D’Auria come sempre era già pronto a dare battaglia.
“Natale però è festa laica, è il momento dell’anno in cui la durata del giorno inizia ad aumentare dopo il solstizio d’inverno. È festa di rinascita. La rinascita del sole” fu la risposta di Martoriello.
“Rinascita… me piace” Luigi D’Auria pensando al giornale che aveva distribuito per anni.
“E mo a pigliamm Parigi” dicette Peppe Valestra mentre Ida lo guardava come solo lei sapeva fare.
“Dai che invitiamo anche Berlinguer, Amendola e Cossutta” Saul sapeva il fatto suo, a lui non potevano dire di no.
“E chi cucina?” lo dissero all’unisono.
Poi si guardarono in faccia, fecero il pizzo a riso e…in un pomeriggio dell’antivigilia di Natale non Natale andarono a chiedere una mano a Ciro D’Auria che, come sempre, non si tirò indietro.
Addio compagno Ciro, ti ho voluto bene.
Share this nice post:

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*