“Il paradiso al primo piano”

TULLIO PIRONTI
“Il paradiso al primo piano”
Tullio Pironti Editore
 
€12,00
 
Dopo il buon successo di vendita e di critica di “Libri e cazzotti” (pubblicato nel 2005), il noto libraio-editore di Napoli Tullio Pironti dà alle stampe “Il paradiso al primo piano” , la cui prefazione è di Francesco Patierno.
Si parla del sesso, vissuto con impazienza e un po’ di ingenuità, sperimentato per la prima volta a diciotto anni appena compiuti, in una delle tante case chiuse dell’epoca, con una prostituta di nome  Rosaria. Si parla degli amori: Rosaria, appunto, Cinzia, Annamaria, Anita. Si parla del gioco d’azzardo: i cani prima, le carte poi, infine l’addio al tavolo verde. E poi le amicizie: in primis quella con Alfredo, i sentimenti, le illusioni, le speranze, gli incontri, i piccoli miracoli, il mare, la nostalgia che pervade tutto, che colora le pagine come la luce calda e un po’ lontana di un tramonto.
Poi c’è la città di Napoli, da sfondo olograficamente, da contenuto negli atteggiamenti dei personaggi descritti dall’Autore, nella filosofia di vita dello stesso Pironti; la Napoli della Seconda Guerra  Mondiale e del dopo-guerra; la Napoli prima-durante-dopo la “epopea Bassolino” che Pironti prima ha amato ma  da cui, poi, si è distaccato; la Napoli del “tiramm ‘a campà”; la Napoli dei bordelli dai nomi semplici o altosonanti, chiusi il 20 settembre 1958 per colpa della Senatrice Socialista Angelina Merlin (ma la prostituzione classica, di colore, minorile non è assolutamente sparita né a Napoli, né altrove!); la Napoli della Cappella San Severo  (tappa che tutti i turisti ma anche i Napoletani dovrebbero fare nella vita, almeno una volta, a mò di Mecca!); la Napoli che non si rassegna alla malasorte e quella che è inginocchiata al Potere; la Napoli dei vicoletti del Centro Storico (dove il sole non entra mai!); la Napoli e le sue tavolate con frittata di maccheroni, salsicce e friarielli, salame napoletano, formaggi e mozzarelle di bufale; la Napoli e le sue canzoni classiche.
Il libro di 193 pagine si legge con estrema facilità, portando il lettore al centro delle situazioni di cui si parla e lasciandolo, nel finale, con una struggente sorpresa…

EMILIO VITTOZZI
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