HANNO AMMAZZATO PETRU, PETRU E’ VIVO…

di EMILIO VITTOZZI

Causa Corona-virus, non si svolgerà nessuna cerimonia di ricordo del 12° anniversario della tragica morte di Petru Birladeanu, avvenuta il 26 Maggio 2009…
Questo non vuol dire che si è dimenticato Petru!
Il 26 Maggio 2018 declamai un testo di Tonino Scala, accompagnato dalla fisarmonica e dalla tammorra di Valerio Iermano (la fisarmonica, con tanto di buchi dovuti ai colpi sparati durante la stesa camorristica, era lo strumento di Petru per racimolare oboli per tirare avanti…).
Il 18 Luglio 2019 declamai un mio testo, accompagnato dalla chitarra elettrica di Mariano Finizio (dopo la scopertura della teca dove è situata la fisarmonica di Petru…).
Per quest’anniversario avevo già avuto la piena e convinta disponibilità dei chitarristi Guido Salvatore ed Alberto Bosco e del percussionista-armonicista Luca Bosco, che mi avrebbero accompagnato nella declamazione di un mio nuovo testo intitolato “Hanno ammazzato Petru, Petru è vivo…” (di de Gregoriana memoria…).
Ma tutti conoscono la triste storia di Petru Birladeanu?
Petru era un uomo che si guadagnava da vivere suonando la fisarmonica: all’età di soli 33 anni ha perso la vita nella stazione di Montesanto dell’ex Cumana.
Otto uomini (se così si possono chiamare…), a bordo di quattro moto, il 26 Maggio 2009 spararono per dimostrare di avere in pugno tutto il territorio, Piazza Montesanto e stazione Cumana compresi.
Due di quei proiettili colpirono Petru, Vittima innocente di camorra!
E’ morto davanti ai tornelli di accesso della stazione di Montesanto, tra le braccia della moglie Mirela, nella paura e nell’indifferenza di tutti!!
E qualcuno s’impegnò anche a scattare foto e girare video…
Dal 26 Maggio 2016 la stessa stazione è intitolata a lui, grazie alla sensibilità del Presidente dell’EAV Umberto de Gregorio, su sollecitazione di una petizione popolare indetta dal nucleo Vomero-Arenella di Libera.
Dal 18 Luglio 2019 la fisarmonica è stata trasferita dal piano terra della stazione, vicino ai vecchi tornelli, al centro del primo piano in una teca trasparente, ben visibile a tutti: qualcuno si fa il segno della Croce, qualcun altro legge la targhetta esplicativa, qualcun altro ancora pensa “Era solo un extracomunitario…”.
Si, Petru aveva lasciato la Romania dove lui era un calciatore, il centravanti del Poli Iasi, la Serie A Romena ed era diplomato al conservatorio.
Si, Petru era un extracomunitario come Gesù di Nazareth…
E come lui è stato ucciso dalla ferocia umana.-

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