UN FIUME ROSSO PER I DIRITTI DI TUTTI…

Un fiume di persone, coagulo di tanti rivoli umani.
Provenienti da tutti i capoluoghi di tutte le regioni del Sud, ma Roma era ugualmente presente.
Realtà lavorative campane e lucane, pugliesi e calabresi, di Napoli e Potenza, di Bari e di Reggio Calabria.
Uomini e Donne di ogni età e, forse, di varie espressioni partitiche. Raggruppate, però, sotto la bandiera della CGIL.
In piazza con loro, fra gli altri, Maurizio Landini (della FIOM), Antonio Bassolino (già Governatore della Regione Campania), Marco Rizzo (del Partito Comunista), Marco Ferrando (del Partito Comunista dei Lavoratori),
Salvatore Vozza (Sinistra Ecologia Libertà).
Lavoratori in cassa integrazione, lavoratori part-time, lavoratri esodati, lavoratori in mobilità, lavoratori in standbye, lavoratori “scoppiati”, incazzati, rassegnati, preoccupati. Il diritto al lavoro è seriamente in pericolo con le politiche industriali di questo governo. Che in piazza ha lo stesso indice di gradimento di quelli precedentemente retti da Berlusconi… E ciò è quanto dire!
Molti pieddini, a dir poco,freddi con l’attuale governo. E poi Compagni di SEL, di Rifondazione Comunista, del Partito Comunista Marxista Leninista Italiano, del Partito Comunista dei Lavoratori, del nuovo Partito Comunista, di Alternativa Operaia, del Movimento Operaio, di Potere Operaio, di Sinistra Antagonista, del CARC, del Partito Socialista (quello non di destra, ovviamente!), del Manifesto, di Lotta Comunista, de La Comune, dei Verdi, di Movimenti Antinucleari, del Comitato per la Casa e di tante altre realtà associative, locali e non.
Io e Tonino Scala abbiamo percorso il corteo in due direzioni, andata e ritorno. Nel senso che abbiamo “annusato”, percepito, toccato l’umore della base in piazza, raccogliendone varie esternazioni, lavorative, politiche, sindacali.
Le foto scattate ben illustrano quanto finora scritto dal sottoscritto. E’ stato bello incontrare tanti e tanti Compagni, molto meno bello il motivo: la loro preoccupazione per il posto di lavoro! Cosicchè i baci, gli abbracci, le pacche sulle spalle erano intrise di gioia autentica, di affetto e di stima, ma subito dopo venivano venate dalla paura del futuro, personale, familiare, nazionale.
La parte più allegra, rumorosa, numerosa era costituita dagli studenti che chiudevano il corteo: fumogeni rossi, fischietti, urla per manifestare la propria presenza al fianco di padri, fratelli, parenti vari.
In quanti erano oggi in piazza? E chi lo sa! Certamente la Questura dimezzerà il numero finale, facendoli diventare… quattro amici al bar.
Ma non è così: chi scrive, unitamente alle foto scattate da Tonino Scala, lo può testimoniare. Senza ombra di alcun dubbio.

Emilio Vittozzi
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2 Commenti

  1. Caro Emilio le tue parole mi danno il senso di questa importante manifestazione, attraverso i tuoi occhi ho partecipato anche io al corteo. Il problema é grave ci tocca un poco tutti da vicino. Speriamo che lasci un segno questa giornata, un segno di rinascita. Grazie a te a Tonino Scala e a tutti coloro che hanno partecipato anche per me.

  2. * Credimi, Marcè, non ho aggiunto nulla a quello che è successo… In trentamila in piazza contro un governo molto legato a Marchionne e ai “poteri forti” di questa bella Italia…

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