Un calcio d’amore recensione di Vincenzo Aiello

“Vespe e molossi in una danza d’amore”

Fa bene al cuore leggere questo racconto dello scrittore Tonino Scala, “Un calcio d’amore (pagg. 80, euro 8; Il quaderno edizioni)”, che è una storia d’amore vissuta dall’imprenditore edile abusivo stabiese Carlo e la nocerina Patty. I due si conoscono su Facebook ed iniziano un liasion fatta di attrazione e voglie di crescere. E’ il 2010 nella prima divisione nazionale della Lega Calcio sia la Nocerina che la Juve Stabia hanno possibilità di approdare nell’agognata e poche volte assaporata serie “B”. Intorno, la crisi politica e di progettualità imprenditoriale ha fatto ripiombare la Città delle Acque in una crisi politica e di perdita di posti di lavoro che sembra irrecuperabile. In questa temperie con la sua passionalità di scrittura e con il suo ritmo narrativo Scala, usando lo slang stabiese, le canzoni di strada, ed un buon italiano figlio dei suoi studi universitari, disegna un microcosmo in cui trovano spazio Maria Nazionale, Mauro Nardi, Giorgio Amendola, un non ancora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Perché Castellammare – la Stalingrado del Sud – si sente grande, anche se il terremoto ed il malgoverno ha disfatto i suoi molti tesori. Il calcio contribuisce a rifondarne un’identità tenuta vita anche da un arcipelago del tifo, per la maggior parte scevro da collusioni camorristiche. Mentre sale la crisi della Fincantieri ed in attesa di bacini di carenaggio per fare scendere in mare nuove cattedrali del turismo di massa, Carlo e Patty decidono di dare un calcio alle legittime appartenenze collettive per ritagliarsi uno spazio di immaginazione e di sogno altro.

Vincenzo Aiello

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