La sfida… un libro, una sfida che consiglio

di Tonino Scala

 

Lo confesso molte canzoni di Pino Mauro le adoro. Core e lacreme scritta da Giuseppe Cioffi, ‘O Motoscafo, ‘A sfida che sembra un pezzo di Morricone scritta per un film di Sergio Leone. Fra tutte però una la inserisco nel mio Pantheon musicale di vita: Nun t’aggia perdere. Scritta da Antonio Moxedano con musica di Antonio Iglio, è tra le più belle canzoni napoletane di sempre. Avete tempo in questi giorni, v’invito ad ascoltare una versione dove Giuseppe Mauriello fu Giovanni il sarto di Villaricca, in arte Pino Mauro, duetta con Brunella Selo che canta in Inglese e un’altra straordinaria interpretazione, si trova sempre su youtube, il cui ritornello è in francese e a duettare con il maestro è M’barka Ben Taleb. Non è di questo che vi voglio parlare, ma del libro: I migliori sei euro spesi del 2020.

Lo cercavo, non riuscivo a trovarlo. Me ne parlò il mio amico Franco Mennitto, l’anima del Museo di Pulcinella di Acerra. Non lo trovavo, lo avevo anche prenotato, ma… niente. Poi, a inizio di questa brutta storia di quarantena che mi ha costretto, come tutti, a stare in casa, scrissi una mail alla casa editrice. “L’ebook c’è” costo sei euro e… bello, non riesco a trovare altre parole.

La sfida, il libro scritto da Riccardo Rosa e edito da Napoli Monitor Edizioni non è un libro sulla vita di un uomo, o meglio è anche questo, ma non è solo questo. So che è poco chiaro ciò che ho scritto, proverò in questa mia riflessione a spiegarmi meglio.

La sfida storia del re della sceneggiata è un romanzo di vita, non una biografia. Un libro che è più cose… avventura, amore, passione, malavita, sfide, contrasti, gialli, errori giudiziari. Una cosa a dir poco straordinaria. L’ho preso per curiosità, me lo son gustato giorno dopo giorno centellinando i capitoli, non volevo finisse presto. Lo considero un viaggio straordinario che parte da Villaricca, passa per Poggioreale, attraverso errori giudiziari, poi Palermo, le feste di piazza, i teatri di periferia e il Madison Square Garden, via Stadera, l’amore per una prostituta. Sto parlando di amore vero e ricco di passione.

“«L’ho presa rossa. Mi piace il rosso». «A me piace il rosso! A te piace il blu». «E questa settimana mi piace il rosso pure a me. Ci sta pure l’accendisigari». «Ti amo». Era sicuro che non la stesse comprando. Non trovava niente di male nel pagare le donne, ma non voleva comprarle” (da “Appartamento in affitto – 158, via Stadera Napoli, 1958”).

E ancora Gian Maria Volontè che non viene citato, ma è lui, lo so, e tante altre cose.

“Penso solo che sia una cosa importante portare la gente al teatro. E quando dico gente intendo il popolo“ (da “Teatro Verdi – piazza Alfredo Oriani Genova, 1981”).

Ripeto non un libro sulla sua vita, ogni paragrafo inizia con un luogo, una strada, un racconto scritto con una penna che sapeva dove voler andare.

I miei complimenti a Riccardo Rosa al suo modo magistrale oserei dire, ammaliante, con il quale ha narrato questa bella storia.

Ogni capitolo, fidatevi è un romanzo straordinario.

Tu si’ na ‘freva ca’nisciuno po’ sanà Tu si’ o fuoco ca nisciuno po ‘stutà Ma perche ‘me faje dannà…

 

Share this nice post:

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*