IL VESUVIO E LA CAMPANIA IN FIAMME : FACCIAMO PRESTO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

20155867_10213928737841052_6951417004998432117_n-1

 Un vero e proprio atto terroristico perpetrato ai danni di una terra già troppe volte aggredita. La violenza di queste ore non ha precedenti ed ha una strategia ben precisa, perchè non siamo di fronte a sprovveduti. Le responsabilità le vedremo dopo, spegnere gli incendi è la priorità, ma nel contempo bisogna da subito intervenire per un ripristino ambientale ad horas. Le piogge arriveranno, sono a rischio intere città, bisogna fare presto! Napoli e la Campania sono assediati un manipolo di folli criminali che dopo aver incendiato il Vesuvio e altre aree della regione la stanno mettendo in ginocchio .

 

 La strategia é la stessa :  da giorni si appiccano più focolai in zone impervie dove necessita intervento di tanti uomini, quando arrivano i soccorsi si appostano e prendono di mira i rifiuti posizionati in modo illegale in tante parti delle città campane. Una strategia ben precisa e chiara che sta rendendo invivibile la vita di chi vive ogni giorno questa terra già martoriata. Lo stato é  impotente : non bastano gli eroi tra vigili del fuoco e volontari con il loro encomiabile sacrificio perchè  la situazione è diventata ingestibile. Bisogna fare presto, provare a presidiare le discariche legali dando la possibilità agli operatori di fare il proprio lavoro.

 

Nella provincia di Napoli aleggia una nube tossica come era facile percepire .L’Arpac ha inviato un’informativa a tutti i comuni interessati, alla Regione e alla Prefettura con i dati allarmanti di due centraline. Nelle due postazioni della città e di Nola i valori registrati sono superiori  rispettivamente quattro e tre volte  al limite medio  giornaliera, mentre, al momento, non si hanno dati relativi ad altre province colpite, in particolare quella di Avellino dove si è estesa la nube inquinante propagatasi dall’area vesuviana.

 

Oggi, non domani, bisogna ripristinare almeno sul Vesuvio e nelle zone vocate a verde della Campania  la vegetazione o almeno ciò che é possibile. Con il sopraggiungere delle  piogge  visto che le case arrivano fin lì, dove é stata distrutta il patrimonio boschivo, vere delle brutte sorprese in quanto potrebbe crollare tutto a valle. Il Presidente De Luca, invece,  tentenna sullo stato di calamità, senza farsi promotore di una cabina di regia per affrontare l’emergenza e gestire i prossimi mesi visto che  potrebbe accadere l’irreparabile. Non piangiamoci altri morti, facciamo subito.  La preoccupazione é tanta.  Basta vedere che le mappe del rischio idrogeologico  coincidono coincidono con le aree incendiate per capire  tutto questo  .

 

Facciamo presto, prima che sia troppo tardi.

Share this nice post:

1 Commento

  1. * Ancora oggi, sabato 29 luglio, verso le 5,30, ad inizio di giornata, a Portici-Bellavista si respirava aria di bruciato… In tutti i sensi. Purtroppo. Ed il caffè mi è sembrato ancora più amaro… Amara terra mia, amara e bella (Domenico Modugno docet)!

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*