Al Pascale è arrivato ‘o Festival

Al Pascale fa freddo ma è arrivato ‘ o Festival. Sanremo quello che nessuno vede ma che tutti conoscono. Le canzoni sono nell’aria, negli sguardi. Canta che ti passa, ascolta… che ti passa lo stesso, almeno credo. La sala è già piena e sono le sette. Mi siedo, c’è un posto vuoto al fianco di due donne che non conosco: Sono qui per la prima volta. Una è l’accompagnatrice, si vede dal fatto che parla parla parla per provare a non far pensare la donna con la quale si accompagna; l’altra, si vede dal volto scuro, è la donna col mammone.

– Giuvinò ja dicite ‘a verità…Sergio ve piace!

– Sergio? – rispondo.

– Allora ve piace Elodia. – insiste la donna.

– Elodia? Perché la conoscete. Elodia di Gragnano ma ora vive fuori ora. Il lavoro maledetto lavoro.

Le due donne si guardano in faccia e si mettono a ridere. Poi la donna riprende:

– Ma voi il Festival non lo state vedendo vero?

– Sì, diciamo di sì!

– Allora scusate se ve lo dico: Ve lo state vedendo proprio bene! – E lo dice con grande ironia.

Mi guarda con aria strana, mi fissa proprio poi riprende il discorso.

– Vuie tenite ‘a faccia da’ Mannoia!

– Ma è un complimento oppure…- Dico col sorriso sulle labbra.

– Per l’amor di Dio non mi permetterei mai! Capisco voi comunque siete una persona di una certa età.

Rido, ma vorrei piangere. La signora dal volto triste prova a prendere in mano la situazione e interviene:

– Ja… mica è vecchio il signore?

Vorrei baciarla a questa donna. L’accompagnatrice riprende:

– Vecchio no, ma una cinquantina di anni di sicuro.

Continuo a ridere, ma vorrei piangere. Nella stanza tutti ascoltano anche se fanno finta di niente e ridono senza farsene accorgere: Mi hanno messo in mezzo.

– Forse sarà per i capelli bianchi. – continua la donna – la barba…un povo di pancia, dall’aspetto…che ne so. Dalla giacca, vuie ve mettite a giacca…ja è normale che poi uno vi prende per vecchio!

Rido, rido, rido ma vorrei piangere.

Poi la signora prende una bottiglina con un tappo rosso e mi offre un caffè.

– Ja…non ci pensate.

Prendo il caffè sorrido e…

– Amara terra mia…amara e beeeellla!

Canto che ti passa ma anche no.

E ci restano le canzoni in questo mare magno di pensieri: e meno male!

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