“UNA VITA FUORI GIOCO”

Ezio Vendrame rappresenta, a tutt’oggi, uno dei più grandi talenti inespressi che il calcio nostrano abbia prodotto, una specie di Gorge Best italiano, alla pari di Felice Centofanti, Roberto Filippi, Gigi Meroni, Marco Nappi, Evaristo Beccalossi, Antonio Cassano (tanto per citarne solo qualcuno…).

L’allora presidente della Juve, Giampiero Boniperti, lo avrebbe paragonato all’argentino Mario Kempes.

Con il suo modo di fare scanzonato, l’aria di hippie, i capelli lunghi, il suo spiccato anticonformismo, si accattiva subito le simpatie dei tifosi biancorossi del Lanerossi Vicenza, per i quali sarà un idolo indimenticato, nonostante abbia giocato anche con la Torres, il Siena, il Rovereto, il Napoli, il Padova.

Capelli lunghi, calzettoni abbassati, una propensione ai dribbling e al passaggio d’esterno: l’immagine di Vendrame…

Vietato bere? Beveva come una spugna.

Vietato fumare? Fumava come un turco.

Vietato uscire dal ritiro? Era sempre fuori.

Anche per questo non è diventato mai un campione…

Dopo il calcio giocato, ha iniziato a scrivere poesie, autentici telegrammi brevi: alcune sono state messe in musica dai “Tetes de bols” e da Nicola Costanti.

Il suo idolo-amico del cuore? Piero Ciampi.

In questo libro parla del primo amore (che non si scorda proprio mai), della sua infanzia in un orfanotrofio, del suo primo ed unico presepio, del suo tunnel a Gianni Rivera…

Pagine chiare, esaustive, crude, dove l’Autore evidenzia tutto se stesso senza alcun problema di pudore.-

EZIO VENDRAME
“UNA VITA FUORI GIOCO”
RIZZOLI

EMILIO VITTOZZI

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