NEL GIORNO DEL MIO 57° COMPLEANNO…

Venerdì 13 febbraio scorso ho compiuto 57 anni!
Come sempre mi capita in queste occasioni, ma anche a Natale, a Pasqua, a Sant’Emilio, mi soffermo, ad inizio di giornata, a riflettere su di me e sulla mia vita.
Sono sempre lo stesso: sono sempre tifoso dell’Inter (ed amo sempre i giocatori come Bedin, Bertini, Oriali, Marini, Cambiasso), voto sempre più a sinistra, continuo sempre ad amare le canzoni di Lucio Battisti, di Pino Daniele e dei “Nomadi” (anche se quella che mi rispecchia di più è “L’istrione” di Charles Aznavour), amo sempre San Giovanni Bosco e questo Papa, leggo sempre don Tonino Bello, don Tonino Palmese, Tonino Scala, Peppe Lanzetta… Lavoro ancora all’Ente Autonomo Volturno, mi piacciono sempre la pasta e i dolci in genere, mi piace sempre presentare manifestazioni sportive, sociali, culturali…
Esterno sempre le mie idee, le mie riflessioni su pubblicazioni di vario genere, tra cui “il granellino”, www.toninoscala.it e www.vesuvianando.blogspot.com e i blog della tifoseria nerazzurra campana.
Che cosa ho imparato dalla vita?
Che il Signore Onnipotente, probabilmente, vuole che incontriamo un pò di “gente sbagliata” prima di incontrare quella “giusta”, così quando finalmente la incontriamo sapremo come esser (giustamente) riconoscenti per quel “regalo”, che quando la porta della felicità si chiude, un’altra se ne apre, ma tante volte, purtroppo, guardiamo così a lungo quella chiusa da non vedere quella che si è aperta successivamente.
Ringrazio Dio per i miei figli Gabriella ed Emanuele, i miei nipoti Laura e Pietro (figli di Gabriella), mia madre ottantaseienne, i miei parenti, i miei amici (di tifo, di partito, di parrocchia), i miei colleghi, il mio lavoro, invitandoLo a “custodire” il mio cuore piuttosto malandato.
Per me il bicchiere sarà sempre mezzo pieno…
“No, non si può arrestare la primavera negli anni, ma si può rimanere giovani fino alla fine se si mantiene vivo nel cuore l’amore per quanti sono degni d’amore e si tengono gli occhi e l’anima aperti al bello, al grande, al buono, al vero” (Fanny Lewald).
EMILIO VITTOZZI
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